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    Dopo questa ennesima denuncia sui danni dei pesticidi e della grave situazione che vivono le api, l’apicoltura e gli apicoltori, non resta che sperare che tutti noi possiamo svegliarci.

    Faccio l’apicoltore e ho lavorato cinque anni a Bruxelles, in Parlamento Europeo.

    Da lavoratore a Bruxelles, tra le Istituzioni, ho capito una cosa. Comandano i soldi e lo strumento per comandare è l’attività di lobby. Le grandi aziende, con i soldi, si creano strade spianate per consentire che i loro obiettivi siano sempre raggiunti o messi il più possibile al sicuro. Questo organismo europeo, lo Scopaf, un ente che non esiste, introvabile, composto da invisibili di ogni Stato e che è addirittura non scalfibile dal Mediatore Europeo, non può essere che un prodotto di quelle strategie aziendali che hanno bisogno di impollinare continuamente il loro prezioso nettare: IL PATRIMONIO. Mi verrebbe da sperare che qualche parlamentare, o un’insieme di parlamentari europei, creassero un’unione congiunta che potesse fare ostruziosnimo in aula sui lavori, anche sul trilogo, bloccando il Bilancio, per la miseria. Ci conto eurodeputati!?

    Da Apicoltore, vi mostrerò presto, tra i tanti video che spesso faccio, i costi che ha un apicoltore. Bisogna capire, prima di tutto, che costi ci sono, per avere la giusta attrezzatura, per coltivare i campi, per acquistare la cera per i fogli cerei, l’alimentazione per sostenere le api in inverno, visto che oramai le colonie sono con scorte scarsissime. Potrete vedere tutti i costi che ci sono e che non lasciano più gli apicoltori di vivere questa meravigliosa professione in serenità. Ma soprattutto, sarà il momento utile per capire che tutto questo è messo poi a rischio da possibili morie improvvise di tutte le famiglie che si possiedono nei diversi apiari. Immaginate una mattina che vi alzate e trovate i campi di volo senza movimento e con uno sterminio a terra di api morte. Morte per avvelenamento. Una situazione insostebile. Anche perchè oltre alla moria dei nostri amici insetti, c’è il problema delle entrate del tutto ridotte, a causa della produzione sempre minore del miele, propoli, polline, ecc.

    A me è accaduto una sola volta di trovare diverse api morte nel mio apiario, a causa di alcuni prodotti nocivi dati sulle viti nel periodo in cui ci si difende dagli attacchi dei parassidi che sottraggono risorse alla pianta. Una scena raccapricciante, primo per vedere le api morte, immobili, silenziose e secondo perchè il pensiero va subito al fatto che abbiamo campi intorno a noi, dove viviamo, mangiamo, dormiano, che sono avvelenati.

    Cosa fare?

    1. Prima di tutto, facciamo attenzione a non utilizzare questi veleni.

    2. Sosteniamo gli apicoltori e l’apicoltura.

    3. Non comprate miele a caso. Cercate di prenderlo buono. Prodotto da apicoltori seri. Veri. Un kg di miele non può costare quattro euro per la miseria. Deve costare il giusto prezzo, che dia merito al lavoro delle api e degli apicoltori. Controllate le etichette. Prendete miele con la giusta e sicura provenienza e non da Paesi dove i controlli sono minimi e dove viene sostenuta l’agricoltura passiva.

    4. Non credete alle storielle. La Varroa è un acaro che di certo colpisce le api e indebolisce le colonie. Ma non potrebbe mai decimare le api in questo modo e soprattutto la varroa non colpisce gli altri impollinatori, che stanno sparendo lo stesso.

    5. Veramente complimenti a Presa Diretta per la perfetta indagine e inchiesta che ha saputo fare su un tema spesso trattato con superficialità. Veramente alto giornalismo in un periodo di deserto totale nel giornalismo.

    Stiamo desertificando le nostre terre e stiamo bruciando le nostre vite senza neanche saperlo e spesso senza neanche fregarcene più di tanto. SVEGLIAMOCI!

     

    Di seguito il link per chi non ha visto la puntata di Presa diretta: https://www.raiplay.it/dirette/rai3

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